Business Up: sviluppa il potenziale delle PMI!

15 Luglio 2014

A colloquio con Marco Cavadini, imprenditore e partner di Business Up: società con sede a Manno - convenzionata con AITI Servizi - specializzata nella crescita e nello sviluppo di aziende di medie dimensioni.

 

 

- Quando è nata Business Up ?
Business Up è nata nel 2010 dalla constatazione che molte PMI non sfruttano al meglio tutto il loro potenziale commerciale e dalla consapevolezza che, in molti casi, gli imprenditori alla loro guida - se ben affiancati - possono essere portati a compiere un salto di qualità: a beneficio di loro stessi e della loro azienda. Con uno spirito “da imprenditore a imprenditore”l’idea è stata quindi quella di coinvolgersi attivamente nello sviluppo di aziende interessanti, partecipando al risultato ottenuto. Alla base di tutto questo, in sostanza, c’è la grande passione del nostro team per lo sviluppo di aziende.

 

- Il vostro target di riferimento è rappresentato dalle PMI. Perché non vi rivolgete anche ad aziende di grandi dimensioni?
Lavoriamo principalmente con aziende di medie dimensioni (da 20 a 150 dipendenti) perché, tipicamente, vi troviamo una struttura manageriale ridotta, in cui il titolare ha un ruolo chiave nella gestione dell’azienda e non dispone di un’organizzazione che lo supporti nelle decisioni strategiche e operative. Aziende maggiormente strutturate (sia a livello mangeriale, sia a livello di CdA), possono approfittare solo in misura minore del nostro approccio.

 

- Di solito sono le aziende che cercano voi, oppure siete voi che cercate le aziende?
Entrambi i casi. Intraprendere un progetto, per noi, vuol dire investire 1-2 anni di lavoro a fianco dell’imprenditore, per raggiungere gli obiettivi che definiamo assieme. Il progetto di sviluppo è solitamente intenso, di conseguenza investiamo solo in realtà in cui crediamo vi sia del potenziale.

 

- Da quali figure professionali è composto il vostro team? Quali sono, nell’insieme, le credenziali e le competenze con le quali vi proponete alle imprese ticinesi?
La nostra squadra è composta da 5 persone, con un background imprenditoriale maturato direttamente sul campo e con una passione innata per l’innovazione e la creazione di business. Io e Alberto De Lorenzi, mio socio, abbiamo entrambi un’esperienza di oltre 10 anni, acquisita su progetti imprenditoriali nazionali e internazionali. In aggiunta siamo entrambi coach CTI (Commissione per la tecnologia e l’innovazione): un’attività in cui mettiamo le nostre competenze/esperienze a disposizione di startup innovative. Siamo poi affiancati da un’assistente di direzione eda 2 business developer: professionisti con una formazione economica/finanziaria e un background imprenditoriale, i quali - ormai da diversi anni - ci aiutano a seguire operativamente i nostri casi.

 

- In quali circostanze, una PMI potrebbe avere bisogno del vostro supporto?
Senza voler sembrare arroganti, pensiamo di poter dare un impulso positivo a quasi tutte le aziende: ci sono sempre nuovi obiettivi da raggiungere o sfide da affrontare!Una situazione che ci capita spesso è quella in cui un imprenditore di seconda generazione si trova alla guida dell’azienda di famiglia e vuole farle compiere un salto di qualità: per garantirle un futuro solido e per raggiungere obiettivi commerciali importanti.


- Quali sono, nella maggior parte dei casi, le cause che stanno alla base della crisi di un’azienda o del suo “marciare sul posto”?
L’abitudine e l’operatività quotidiana sono i più acerrimi nemici del miglioramento e, nel peggiore dei casi, possono anche portare ad una situazione di crisi. L’aumentata dinamicità del contesto economico, non fa che aggravare il rischio del “non fare niente”. Un caro amico mi diceva: “Chi non sta migliorando, sta già peggiorando”. Attività che in passato hanno avuto successo, spesso oggi non sono più redditizie e devono quindi essere adattate per il bene dell’azienda. Per le persone che vi lavorano, a tutti i livelli, questo implica uscire dalla propria zona di confort, ma questo è l’inizio del processo di sviluppo.

 

- Molte aziende non stanno andando bene, ma non se ne rendono conto… Come mai? 
Spesso le imprese che seguiamo pensano di avere sotto controllo le loro attività, ma non è così. In aggiunta avere una visione oggettiva della propria azienda non è facile, perché le attività quotidiane e il proprio coinvolgimento personale distraggono sia dalle opportunità, sia dalle minacce che si presentano. Spesso, inoltre, il titolare di una PMI si trova un po’ solo nelle decisioni operative e strategiche, anche perché non è sostenuto da un CdA che può portare valore allo sviluppo del business.

 

- In quest’ottica è quindi consigliabile farsi analizzare da un interlocutore esterno, più obiettivo e meno coinvolto emotivamente? 
Certo, questo è sicuramente un buon punto di partenza: permette di avere una visione oggettiva dello stato attuale delle cose, per meglio capire come affrontare il futuro.

 

- Come si svolge il vostro processo di sviluppo? Si tratta di un percorso a tappe?
Il progetto di sviluppo è suddiviso in 5 fasi. Tutto inizia con un Business Workshop: un incontro di 3 ore, senza impegno, durante il quale conosciamo il team dirigenziale e valutiamo - in modo condiviso - le sfide e le opportunità dell’azienda nel suo mercato di riferimento. Se il primo incontro è positivo per entrambi, procediamo con il Business Check-Up, che - tempo un mese - ci permette di arrivare a stimare il potenziale di sviluppo dell’azienda, sulla base di alcuni scenari di massima che presentiamo alla direzione. Se uno degli scenari risulta interessante per entrambi, passiamo quindi alla vera fase di sviluppo, che parte con un Business Plan dettagliato su 5 anni. Successivamente seguiamo l’azienda nella realizzazione del Business Plan per 1-2 anni, e ne supervisioniamo i risultati e i progressi per 2-5 anni.

 

- Quindi, se il business check-up non dà i risultati sperati o non ci sono le giuste premesse per poter operare efficacemente, rinunciate al mandato?
Sì, se non identifichiamo uno scenario che sia condiviso tra noi e la direzione dell’azienda, e in cui ci sia un guadagno soddisfacente per entrambi, non andiamo oltre il Business Check-Up.



- La peculiarità di Business Up, rispetto ai competitors, è quindi questa: voi non vi limitate ad un apporto consulenziale (indipendente dai risultati ottenuti), bensì vi mettete direttamente in gioco, mirando alla partecipazione agli utili aggiuntivi che l’azienda riuscirà a realizzare grazie al vostro intervento…. In pratica, se sbagliate, non guadagnate… Esatto! Come, dicevamo prima, “da imprenditore a imprenditore”. Devo dire, però, che i risultati ci danno ragione…


- Per chiudere, qual è la più grande soddisfazione per chi fa un lavoro come il vostro?
Al di là del raggiungimento degli obiettivi economici, una grande soddisfazione arriva dal vedere il cambiamento che effettivamente portiamo in azienda. Camminando nei corridoi delle imprese che seguiamo, ci capita spesso di percepire più energia e più motivazione nei dipendenti: ciò è dovuto al fatto che la direzione ha la situazione sotto controllo e che c’è un piano chiaro e condiviso per il futuro. Oltre a questo, con gli imprenditori con i quali lavoriamo nascono delle amicizie sincere, e questo è sicuramente il valore più grande.