Proteggere le aziende dalle infiltrazioni mafiose

02 Novembre 2021

A colloquio con Paolo Belligi, Presidente della Focus & Partners: società luganese specializzata in investigazioni private e in sicurezza, convenzionata con AITI Servizi SA.
Con all’attivo 37 anni di esperienza, la maggior parte dei quali maturati in Italia, Paolo svolge la sua complessa attività professionale puntando sulla formazione continua e sull’innovazione tecnologica.

  

- La sua agenzia effettua delle due diligence - attività d’indagine finalizzata alla raccolta e alla verifica di tutte le informazioni necessarie a valutare le attività di un’azienda - su potenziali acquirenti, partner, clienti e fornitori…Sì, negli anni ci siamo specializzati nelle indagini in ambito aziendale, che comprendono la concorrenza sleale, l’infedeltà aziendale, il controspionaggio industriale, la cessione d’informazioni su clienti e fornitori, fino all’abuso nell'ambito dei permessi e dei certificati medici. Mentre le investigazioni sono più di carattere repressivo, le due diligence rappresentano un’attività di intelligence preventiva, più complessa ed approfondita.

 

-  Perché è importante fare questo tipo di controlli? Le attività di intelligence e investigative hanno lo scopo, rispettivamente, di prevenire e contrastare attività ostili al progetto imprenditoriale, tutelando l’azienda, i soci e il salario dei dipendenti. È un’importante forma di difesa, sempre più necessaria e, devo dire, richiesta.

 

-  Si sente sempre più spesso parlare del pericolo di infiltrazioni mafiose nelle attività imprenditoriali del nostro territorio. Quali dimensioni ha assunto il fenomeno? Il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nel tessuto sociale ed economico ticinese e svizzero, non solo non è recente ma si è fatto sempre più attuale e pressante. Il Ticino, per la vicinanza con l’Italia, si presta molto alle organizzazioni mafiose, soprattutto alla ‘ndrangheta. Il fenomeno, che ha purtroppo assunto dimensioni ragguardevoli, continua ad essere poco conosciuto e poco comunicato dalle autorità civili e imprenditoriali. La ’ndrangheta fa paura e molti imprenditori non hanno i mezzi o non conoscono le procedure per contrastarla. Per supportarli in un compito così delicato, ci sono professionisti come il sottoscritto.

 

Esistono dei segnali d’allarme che possono far capire, ad un imprenditore, che nella sua azienda sta succedendo qualcosa di sospetto? I segnali d’allarme ci sono eccome e si possono osservare: sia che provengano dalla parte di un socio o di un partner che dalla parte di un dipendente. Il problema è che gli imprenditori, in particolare quelli onesti, sono sempre più impegnati nella gestione della loro impresa e non hanno purtroppo tempo da dedicare all’osservazione di questi segnali.

 

Come ci si può difendere da queste infiltrazioni? In ambito economico-finanziario, serve una certa conoscenza del fenomeno e, soprattutto, occorre mettere in atto un’adeguata attività preventiva o d’intelligence. Negli ultimi anni sono aumentati i casi di successo nella prevenzione di azioni criminali finalizzate alla penetrazione nelle strutture societarie. Prevenire consente di evitare il loro ingresso nelle imprese, semplificando così la difficile attività di contrasto e di repressione.
La ‘ndrangheta investe laddove può riuscire a confondersi molto bene nel tessuto sociale: associazioni e società sportive, sponsorizzazioni, bar e ristoranti, operazioni immobiliari, imprese di trasporti, movimento terra… Insomma, ovunque essa possa riciclare l’enorme quantitativo di denaro proveniente dalle attività illecite, in primis dal traffico di stupefacenti.

 

-  Focus & Partners, la sua società, supporta anche gli imprenditori che intendono aprire filiali all’estero… Avete dei partner in ogni Paese? Sì, supportiamo gli imprenditori che intendono aprire filiali all’estero o, più semplicemente, avviare attività o relazioni d’affari in altri Paesi. Abbiamo esperienza in gran parte dell’Unione Europea, in Iraq, Kuwait, Libia, Guinea Equatoriale, Camerun, Kossovo, Macedonia del Nord e Centro America. Negli anni si è creato un network di collaborazioni e relazioni, anche istituzionali, che ci consentono di essere bene accolti e di poter seguire il cliente in ogni Paese, anche in zone ad alto rischio.